Rafting: cos’è, chi può praticarlo, i periodi migliori per farlo, i prerequisiti da possedere, i muscoli coinvolti, le calorie consumate e l’abbigliamento più adatto

Uno sport che può sembrare difficile da praticare e che può dare, sin da subito, l’idea di essere estremo, ma che in realtàè facilmente praticabile anche dai più piccoli, purché in buone condizioni fisiche, è il Rafting.

Purtroppo, al giorno d’oggi, si conosce molto poco su questa disciplina; proviamo perciò a scoprire insieme: che cos’è il rafting, chi può praticarlo, quando è meglio praticarlo, i prerequisiti utili da possedere, i muscoli coinvolti in questo sport, le calorie che si consumano e che abbigliamento utilizzare.

 

Cos’è

Con il termine Rafting, derivante da ‘raft’, in inglese zattera, si indica una disciplina acquatica svolta in acqua di torrente o fiume, su di un gommone con una pagaia per ogni membro dell’equipaggio.

Il gommone utilizzato è inaffondabile e autosvuotante non motorizzato.

Solitamente si attraversano percorsi ricchi di ostacoli naturali, quali: sassi o rapide.

Quando si parla di equipaggio, il numero di membri può variare da un minimo di 4 ad un massimo di 18. Vi sono, però, delle eccezioni: ovvero i mini-raft o packraft, quei gommoni per singoli o coppie.

Inoltre le dimensioni del gommone non dipendono solo dal numero di partecipanti, ma anche e soprattutto dal tipo di corso d’acqua attraversato: dimensioni direttamente proporzionali l’uno all’altra.

Partendo dagli Stati Uniti, il Rafting è arrivato in Italia nei primi Anni Ottanta, poi nel 1987, a Milano, è nata la Federazione Italiana Rafting.

Solo nel 2010 il Rafting è stato poi riconosciuto dal CONI come una vera e propria disciplina sportiva.

 

Chi può praticarlo

Non vi sono limiti di età: il Rafting può essere praticato a partire dai 3 anni, sino ad età più avanzata.

Ovviamente bisogna avere una buona forma fisica, oltre che l’accuratezza di prediligere percorsi adatti alle nostre personali capacità.

Inutile poi mettere in evidenza la questione del saper nuotare, importante anche per sentirsi sicuri oltre la presenza del salvagente stesso.

Importanti anche una buona elasticità ed un buon equilibrio, necessari durante il percorso per adattarsi all’imbarcazione e al movimento delle pagaie.

Per il resto varia tutto in base alla durata del percorso scelto e alla difficoltà dello stesso: tutto direttamente proporzionale ai propri prerequisiti e capacità.

 

I periodi migliori per farlo

Il periodo migliore per praticare il Rafting è ovviamente strettamente legato alla stagione e alla località:

  • Spagna e Slovenia: da marzo ad ottobre;
  • Italia e Croazia: da aprile a settembre;
  • Paesi del Nord: si inizia più tardi, da maggio;

I periodi sono strettamente legati a questo sport per la questione del giusto livello di acqua presente all’interno del fiume: che deve essere né troppo basso, né troppo alto rispetto alla portata stessa del corso d’acqua. Il livello è ovviamente influenzato dalle piogge, oltre che dalle nevicate e dai periodi di scioglimento delle nevi.

La navigabilità dipende poi anche dall’origine del fiume stesso: appenninica, glaciale etc…

Qualche esempio:

  • Torrente Lima in Toscana: molto influenzato dalle pioggie e quindi poco adatto ai gommoni medio grandi, ma più ai mini-raft;
  • Dora Baltea in Valle d’Aosta: grazie all’origine glaciale, che assicura un livello idrico sufficiente, può essere percorso per l’intero periodo estivo;
  • Fiume Nera: grazie all’acqua che si aggiunge alla cascata delle Marmore è possibile fare rafting per tutto l’anno;

Per quanto riguarda, invece, la scelta degli orari: non vi sono fasce migliori di altre; si può anche optare per esperienza notturne, al fine di godere di spettacoli naturali ancor più belli.

Per quanto riguarda il maltempo, praticare rafting con le piogge diviene ancora più entusiasmante, grazie all’aumento della portata idrica e alla forza delle rapide, che permettono discese adrenaliniche.

L’unico divieto di praticare rafting è durante le vere e proprie tempeste.

 

I prerequisiti

I prerequisiti per questo sport non sono molti, ecco i principali:

  • Avere minimo 3 anni;
  • Essere in buona forma fisica;
  • Saper nuotare (anche se si possiede il salvagente è comunque fortemente consigliato);
  • C’è un peso massimo da dover rispettare, in base all’imbarcazione stessa, ma generalmente il limite si aggira sempre intorno ai 130 Kg;

 

I muscoli coinvolti

Quando si parla di attività di tipo ‘escursionistico’, allora si parla di attività soprattutto aerobiche che interessano molti gruppi muscolari differenti.

Si tratta quindi di allenare soprattutto ciò che riguarda il busto e le braccia, ma anche la parte inferiore del corpo, utilissima per i movimenti sulle rapide dei corsi d’acqua.

Insomma il movimento è sempre continuo duranteil Rafting, e riguarda l’intero corpo.

Quando si pratica questa disciplina si hanno, inoltre, sia benefici fisici, dovuti al movimenti, che mentali, grazie alla socialità col gruppo e agli ambienti naturali estasianti che ospitano questo sport.

 

Le calorie consumate

Le calorie consumate stimate durante il Rafting sono di circa 28,5 per 5 minuti, sino ad un massimo di 1368 Kcal per 4 ore continue di percorso.

Ovviamente si tratta di calcoli approssimativi, considerando un peso corporeo di circa 70 Kg.

 

L’abbigliamento più adatto

Ciò che occorre per praticare il Rafting è:

  • Giubbotto salvagente;
  • Muta in neoprene;
  • Casco;
  • Calzari in neoprene;
  • Elastico, in caso di capelli lunghi;

La maggior parte di tutto ciò, così come oggettistica secondaria, viene comunque fornito in sede generalmente.